La chiesa sorge in posizione elevata rispetto al paese, con un’ampia facciata ed una scenografica scalinata d’accesso. L’edificio data allo scadere del Settecento, e fu preceduto da altre due costruzioni. Il 31 ottobre del 1760 Vezzo si separava dalla matrice di Carpugnino e veniva eretta in parrocchia. Il tempo di raccogliere le offerte necessarie e si dava inizio alla costruzione di una nuova chiesa. L’attuale edificio, di ordine corinzio e secondo taluni realizzato su disegno del canonico Zanoia, fu costruito verso il 1790 su terreno donato da don Carlo Bartolomeo De Antonis di Vezzo. Esso nel 1793 era così descritto: «La chiesa parrocchiale è posta in un angolo del paese, in un luogo un po’ eminente e vicina alla casa parrocchiale. L’internodella chiesa forma una croce. È fatta tutta a volta con le sue lesene, capitelli e con altri lavori, che l’adornano, tutti di stucco. È sufficientemente riparata ed in buon stato per essere nuova». Oltre all’altare maggiore aveva due altari laterali: Maria V. Addolorata e S. Antonio da Padova, con statue dei titolari.Risulta consacrata nel 1913, epoca a cui risalgono interventi di restauro, quali l’affresco dei patroni sulla facciata e la decorazione interna; altri restauri vennero realizzati nel 1956. Una lapide ricorda la data di erezione della parrocchia e l’elenco dei suoi parroci, tra i quali il vescovo ausiliario mons. Francesco Franzi e don Vittorio Genta, ricordato da una lapide sulla piazzetta e nel romanzo di Mario Soldati: ” La messa dei villeggianti “