Vezzo – Oratorio della Madonna Assunta in Cielo
Quattro secoli di storia sono scivolati su questo oratorio senza quasi lasciare tracce documentali o notizie che permettano di gettar luce sulla sua storia.
La vicinanza al camposanto, che avrebbe potuto consentirne la salvaguardia come cappella funeraria, non l’ha invece sottratto al destino di quasi tutti questi edifici religiosi sorti in posizione decentrata, mentre per il nome si può ipotizzare una precedente croce in legno, sulla via per Carpugnino.
La prima notizia è contenuta negli Atti di visita del vescovo di Novara, mons. Giovanni Pietro Volpi, del 1626. Visitando la chiesa matrice di Carpugnino, dalla quale Vezzo dipese fino alla sua separazione, il presule accenna all’oratorio S. Maria della Crucetta, dicendolo abbastanza ampio ma non ancora terminato.
La chiesa è del tutto spoglia, a navata unica, con un grande armadio per la statua dell’Assunta, ora nella parrocchiale, e pochi avanzi di arredo, sui quali ha infierito l’abbandono.
La costruzione era stata avviata all’inizio del Seicento, com’è documentato dalla scritta che si legge sopra la cornice in gesso dell’affresco mariano sopra l’altare:«Questa opera Bernardo figliolo de q.m Domenico de Bernardo Dela Tore de Vetio a fato fare Anno 1602». I Della Torre risiedevano in quegli anni “in partibus Etruriae”, ovvero in Toscana.Nel corso del Settecento l’oratorio della Crocetta subì certo delle modificazioni,delle quali fa fede la data 1764 che compare sulla facciata. Il rinnovato interesse per questo edificio sembra testimoniato dal fatto che una Caterina De Prosperi, imparentata con il «don doctor phisicus Michelangelo Ceruti ex S. Casciano», quando morì nel 1738, venne sepolta nell’oratorio con speciale permesso della curia.
Gli interventi di ripristino e le feste in onore della Madonna Assunta proseguirono con fervore nel corso dell’Ottocento, dopo la costruzione del cimitero. I tempi e il tempo hanno fatto il resto.
Testi e foto tratte da “Tra Arte e Fede” Parrocchie di Gignese, Vezzo e Nocco.