Nocco – Chiesa di Santo Stefano

Si ha notizia che il vescovo di Novara Litifredo (morto nel 1151) consacrò una chiesa a Nocco, alla presenza del preposito di Baveno. Da carte del Trecento, sappiamo che tale chiesa era quella di S. Stefano, e che possedeva, a titolo di legato, un campo di 12 tavole a Gignese. Ciò induce a credere che, prima della costruzione del S. Maurizio, i gignesini frequentassero la chiesa di Nocco. Il rettore o beneficiale della chiesa era però il parroco di Graglia, da cui Nocco si separò il 26 novembre 1633.  L’edificio originario, a due navate con abside, venne sostituito agli inizi del Seicento da una nuova chiesa a pianta rettangolare, della quale esiste un disegno fatto nel 1684. L’indicazione delle misure descrive un edificio non molto grande, sufficiente tuttavia a contenere la popolazione del luogo. Nonostante l’ampliamento dell’abitato, che abbraccia ormai la chiesa, essa ha conservato nel lato verso ponente un suggestivo impianto scenografico. Una lunga scalinata in ciottoli e cordoni di granito, tra siepi di bosso, porta al piccolo sagrato, da dove si gode un ampio panorama su Gignese.

L’edificio, orientato lungo l’asse originario Est-Ovest, è circondato da un muro, probabilmente il perimetro che delimitava il vecchio cimitero. La fronte, a capanna, è preceduta da un portichetto con due colonne di granito rosa. A fianco, un ossario settecentesco di forma squadrata, smussato negli angoli. Guardando la chiesa a ponente, l’edificio mostra chiaramente le modifiche e gli am­pliamenti succeduti nel corso del tempo. L’alto e massiccio campanile, con conci di granito e monofore, intercalato da cordoli in granito, è datato 1727, in sostituzione dell’antico; fu successivamente sopraelevato con una nuova cella campanaria. Reca le date 1830 e 1981.

Entrando in chiesa si passa sotto la cantoria in legno con un organo (XIX sec.), al quale si accede mediante una scala in legno. Il soffitto presenta le raffigurazioni delle tre virtù teologali, affresco monocromo recente, come pure moderne sono le due vetrate policro­me. Sul soffitto sono affrescate le quattro virtù cardinali, opera di metà Ottocento del pittore gignesino Andrea Francinetti. Sulla sinistra la cappella della Madonna, con una statua della Vergine col Bambino. Sulla destra la maggiore cappella dedicata a san­t’Anna, che gode di particolare devozione, con una statua che raffigura la santa con la Vergine bambina, e un’altra statua di san Giuseppe e Gesù bambino. Si accede così alla parte absidale (balaustre in marmo rosso, del 1705) che presenta sul soffitto a cupola la gloria di santo Stefano, affrescata dal milanese E. Praderio nel 1933. Presbiterio, coro e sacrestia vennero ricostruiti nel 1748, mentre l’altare maggiore è del 1771.

Sulla parete di sinistra vi è il quadro Sposalizio della Vergine, di ottima fattura cinquecentesca. Dietro l’altare una statua di santo Stefano, tra due armadi che cu­stodiscono le reliquie dei santi.

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Opuscolo della Parrocchia di Gignese, Vezzo e Nocco “Tra Arte e Fede”