Gignese – Chiesa di San Rocco

Una carta del 1551 ricorda la strada mercantesca Stresa-Sovazza, la quale passava per Gignese “lasciando la chiesa di S.ta Maria in Barretta a mano sinistra”. E’ questa la prima notizia dell’oratorio che oggi porta il titolo di S. Rocco.
Sulle sue origini nulla sappiamo; e più in particolare se sia sorto ex novo, oppure su una preesistente Cappelletta. Il titolo “Madonna di Bretta” deriva dal toponimo della località dove sorse, all’inizio della strada per Nocco e quindi, in origine, fuori paese.Una descrizione di questo oratorio ce la fornisce il solito diligente Bescapè, nel 1595. Era di forma ottagonale (o forse rotondo), tutto dipinto e con idoneo pavimento; aveva un solo altare, davanti al quale pendeva la corda della campanella, che il buon vescovo ordinò di spostare. 

Annessa vi era la sacrestia, e sul davanti un portico con quattro colonne di sarizzo ed un cancello in ferro. Nell’oratorio celebrava nei giorni di sabato e nelle feste della Madonna, il vice curato di Gignese.
Agli inizi del ‘600 si pensò di ampliare l’edificio, e iniziarono i lavori. Ma il cardinal Taverna, nella sua visita del 1617 prese severe disposizioni. Dopo aver lodato la bella statua della Madonna (opera forse dei Tiberino di Arona) e l’idea d’ingrandire l’oratorio, rileva però che “l’opera incominciata è stata fatta con pochissima consideratione, et si deve correggere prima che si vada più avanti”. Quindi niente più tre navate, ma navata unica, e con disegno approvato prima dalla Curia.
Scriveva d. Picena: « Verso il 1621, come da vecchia carta, sorse l’oratorio di S. Rocco, o meglio della Purificazione di Maria SS. costrutto dai muratori di Cardano, solfo l’impresario De Prirri Luino per 500 lire imperiali, con istrumento 17 marzo stesso anno,1 rogato Dotti, e con fabbricieri Pietro Ubertini è Bartolomeo Ferrari. Nell’oratorio si fondava poi una cappellania, di cui forse fu primo cappellano il Sac. Ramponi ».

Opuscolo della Parrocchia di Gignese, Vezzo e Nocco “Tra Arte e Fede”