Annessa vi era la sacrestia, e sul davanti un portico con quattro colonne di sarizzo ed un cancello in ferro. Nell’oratorio celebrava nei giorni di sabato e nelle feste della Madonna, il vice curato di Gignese.
Agli inizi del ‘600 si pensò di ampliare l’edificio, e iniziarono i lavori. Ma il cardinal Taverna, nella sua visita del 1617 prese severe disposizioni. Dopo aver lodato la bella statua della Madonna (opera forse dei Tiberino di Arona) e l’idea d’ingrandire l’oratorio, rileva però che “l’opera incominciata è stata fatta con pochissima consideratione, et si deve correggere prima che si vada più avanti”. Quindi niente più tre navate, ma navata unica, e con disegno approvato prima dalla Curia.
Scriveva d. Picena: « Verso il 1621, come da vecchia carta, sorse l’oratorio di S. Rocco, o meglio della Purificazione di Maria SS. costrutto dai muratori di Cardano, solfo l’impresario De Prirri Luino per 500 lire imperiali, con istrumento 17 marzo stesso anno,1 rogato Dotti, e con fabbricieri Pietro Ubertini è Bartolomeo Ferrari. Nell’oratorio si fondava poi una cappellania, di cui forse fu primo cappellano il Sac. Ramponi ».