Leggende Vezzesi

“Il matrimonio sotto l’albero della libertà”

Contrarre matrimonio a Vezzo sotto l’albero della libertà era comodo e facile.
Nella piazza del paese esisteva a memoria d’uomo, ed esiste tutt’ora un sedile di pietra a forma di corona circolare, posto intorno a un rigoglioso ippocastano centenario.
Ancora oggi nelle serate estive, quel sedile è meta di ritrovo degli uomini del paese, per scambiare quattro chiacchiere o per trattare problemi di comune interesse e le donne a sferruzzare.
Accadeva che quando due giovani volevano unirsi in matrimonio si dessero appuntamento in questo luogo, dove il sindaco saliva sul sedile di pietra e ordinava di fare tre giri intorno all’albero, da sinistra a destra, mentre scandiva il passo battendo le mani e gli invitati facevano corona in giro applaudendo.
In tal modo il matrimonio era valido. Se accadeva che fra due sposi non regnasse il buon accordo(Così vuole la leggenda),essi si recavano sulla piazza del paese, di comune accordo, facevano il giro contrario attorno al sedile di pietra, cioè da destra a sinistra e poi ognuno poteva andare per i fatti suoi senza più alcun impegno.

“Il Cappello appeso al chiodo”

 

A Vezzo, secondo la tradizione, si narra che quando un giovane voleva fare dichiarazione d’amore ad una ragazza, e per timidezza non aveva il coraggio, si recava a casa della ragazza che desiderava sposare con un pretesto qualunque, per esempio comprare una mucca, una pecora o semplicemente un pollo, o un sacco di segale o di mais.
Entrando a casa appendeva il suo cappello, o all’attaccapanni se quello esisteva, o semplicemente ad un chiodo fisso nel muro.
Dopo aver stabilito il prezzo, il giovane riprendeva la strada di casa con l’intento di riferire ai parenti la spesa da affrontare e quindi sarebbe tornato per il pagamento e per il ritiro della merce trattata.
Dopo qualche giorno il giovane, pieno di speranza, vi ritornava.
Se l’attaccapanni il chiodo erano liberi, riappendere il cappello, allora tutto era risolto per il meglio: la ragazza era disposta ad accettare l’avance e sarebbe diventata sua moglie, se al contrario sull’attaccapanni o sul chiodo era stato posto un indumento qualsiasi, significava che la ragazza aveva già scelto e non intendeva impegnarsi.
Al giovane umiliato non restava che completare l’acquisto della merce e ritornare sui suoi passi.