Quando la nostalgia ci assale.

Quando la nostalgia ci assale A volte la sera, quando la nostalgia ci assale ed il letto può attendere ancora per un poco, Ci troviamo a sfogliare il vecchio album fotografico di famiglia. Questa volta la nostra attenzione cade su una foto, certo non recente (forse risale alla fine degli anni ’20 o ai primi anni ’30) dove possiamo vedere uno dei primi alberghi di Gignese, appunto l’Albergo Gignese, il cui edificio ospitò un tempo il Due Riviere, Il Faggio, ancora Due Riviere, ed ospita ora il Supermercato Vimag dei fratelli Tondina ed il ristorante Senso Unico di Luca Molinari.

L’Albergo Gignese, con l’Albergo Vittoria (del Derino del Chin ovvero Desiderio di Francesco Molinari), l’Osteria Cavour dei Molinari, l’Albergo Motta, il bar Roma, erano gli unici locali di svago e di ritrovo del nostro paese, unitamente al Circolo Operaio ENAL, qui si ritrovavano i nostri nonni a festeggiare momenti lieti in occasione di alcune festività patronali piuttosto che matrimoniali, e avvenimenti di vita pubblica e comunitaria. L’edificio dell’albergo è stato conservato prudentemente pressoché uguale a quello di un tempo, nonostante diversi interventi edilizi succeduti negli anni e nelle varie gestioni dell’attività; solo i faggi, esili e sparuti, ma che ricordiamo folti, enormi e frondosi anni or sono, sono stati abbattuti per motivi di sicurezza. Vediamo inoltre il declivio del terreno recintato a paletti dove ora sorge il Municipio, sorretto da un imponente muro di cinta, poi la strada delle Due Riviere, naturalmente non asfaltata, e  le costruzioni in sasso, ora sostituite dalla costruzione Aceti e dalla casetta di Stefano Molinari.

La collina dello Sciarè appare spoglia di piante, in  quanto adibita a pascolo per gli armenti del tempo, che erano numerosi presso quasi tutte le famiglie; dietro il palo della Svel in solido legno di larice a tre isolatori, vediamo il campo di bocce, con le tre scalette in legno di accesso. Il campo segnò le sue gare un’orma indelebile per la storia di Gignese, nel  periodo estivo, mentre per il periodo invernale lo tracciarono le feste da ballo e le domeniche passate in compagnia degli amici giocando a briscola e bevendo una gassosa in allegria. Quello storico campo di bocce che in seguito fu raddoppiato, era calcato da gignesini ed ospiti  illustri; ricordiamo il comm. Primo con il suo inseparabile sigaro avana, l’avvocato Ziani, il comm. Righini, il comm. De Giacomi, i Decio, i Ricardi, i Ceresa e tanti altri che sceglievano il nostro paese il per il riposo estivo ed hanno scelto il nostro camposanto per il riposo eterno.

I ricordi ci portano lontano, ma l’ora tarda e la stanchezza ci riportano alla realtà; prima di richiudere l’album, ripensiamo all’ Albergo Gignese ed ai suoi trascorsi. Se la memoria non ci inganna, molti furono i gestori di questa attività  alberghiera, che dava lustro al paese ed ospitava nel periodo estivo molti villeggianti. I primi furono le famiglie Aceti-Falciola, proprietari dell’immobile, seguiti dalla famiglia Alfonso Della Torre, ora proprietaria dell’omonimo Hotel in Stresa, che ci riporta ai carnevali in maschera ed ai balli della prima giovinezza; poi la famiglia Aceti-Comina, poi la famiglia di Francesco Tondina per diversi anni, poi i Cesari-Minzoni, poi la famiglia di Enrico Lavarini,… e senz’altro ci saremo scordati di qualche passaggio e ce ne scusiamo con gli interessati. La serata è trascorsa ma l’occhio, anche se ormai stanco, ha ritrovato una foto certamente più recente, che mettiamo a confronto con quella di un tempo. Le osserviamo entrambe: quella recente è senza dubbio più nitida di quella vecchia, c’è qualcosa in più e c’è qualcosa in meno: non vediamo più il palo della Svel, le vecchie costruzioni in sasso, i pascoli dello Sciarè, il campo di bocce, … è il segno che la vita continua.

                                                                                                                                             g.t.

Testi e foto tratti dal libro “Vicende e  memorie di vita civile e religiosa” anno 2009.